La Complanare – marzo 2004

 

–  Agli Amministratori, politici e tecnici competenti ed interessati

 

OGGETTO: “Complanare” ed altre opere viarie

 

 

Egr. Sig. Sindaco / Egr. Sig. Presidente / Egr. Sig. Assessore,

quest’anno ricorre il decimo anniversario della pubblicazione del nostro volume “S.Leonardo e il P.R.G. – Analisi e Proposte” , in cui il G.I.S. presentava una decina di idee e proposte per la stesura dell’allora nuovo Piano Regolatore Generale di Parma.

Si deve riconoscere che, a dieci anni di distanza, alcune di esse hanno trovato o stanno trovando attuazione, mentre altre, non sono state ancora prese in considerazione, o, pur essendo state inserite da tempo in programmi elettorali e di governo, non hanno visto, fino ad oggi, una precisa definizione progettuale, e tantomeno la luce.

Tra queste ultime, si può a buon diritto annoverare, l’idea dell’Ombrello Viabilistico, meglio noto come “Complanare”, ossia un asse viario posto a ridosso del tracciato autostradale e di collegamento del Casello A1 almeno con la Fiera verso ovest, ed almeno con Via Burla verso est (zona Barilla), e con la prospettiva di ulteriori prolungamenti nelle due direzioni, sfruttando anche strade esistenti, per raggiungere altri importanti luoghi ed insediamenti produttivi e di servizio posti a nord della città.

 

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Le ragioni di questa proposta furono essenzialmente tre:

  • Drenare il traffico proveniente da nord e dall’autostrada e diretto ai grandi centri produttivi e di servizio della città, evitando la sua penetrazione nel quartiere S.Leonardo almeno fino alla tangenziale, in modo da ridurre l’inquinamento da circolazione veicolare ed il congestionamento delle strade della zona;
  • Connettere direttamente con il Casello, e tra loro, i citati poli produttivi e di servizio (Fiera, Aeroporto, Mercati, Barilla ecc.), rendendo più rapidi questi spostamenti e determinando, di conseguenza, vantaggi in termini di tempo e denaro per le realtà coinvolte;
  • Costituire anche una variante cittadina della Cispadana, poiché tramite Via Burla (strada per Mezzani), questo importante asse viario regionale si sarebbe potuto collegare con gli insediamenti industriali di S.Polo di Torrile, dello Spip e della Barilla, e tramite la Complanare anche con il Casello A1 e poi ancora verso ovest, con Fiera, Aeroporto, Mercati ed ulteriormente, utilizzando per es. strada Vallazza o meglio strada Mulattiera inferiore, con il Nuovo ponte sul Taro ed il Casello A15.

La proposta e queste motivazioni, nei primi anni, non trovarono alcun riscontro positivo da parte dell’allora Giunta Lavagetto e della maggioranza in Consiglio Comunale, successivamente, dal 1998 ad oggi, l’idea della Complanare, quantomeno nella sua versione minimale di collegamento Casello-Fiera, è sempre comparsa nei programmi elettorali e di governo del Sindaco Ubaldi, e pure nei vari Piani triennali degli Investimenti, ma sempre nell’ultimo anno del triennio, ed anche attualmente, la si può trovare inserita per il 2006.

A livello di Provincia di Parma, si constata che compare nel presente Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.), tra le varie opere di viabilità secondaria di interesse provinciale, alla voce “collegamento tra strada provinciale 10 e strada provinciale 9 e Casello A1 Parma nord”, senza però alcuna ulteriore considerazione in merito.

Orbene, è sicuramente vero che sia un’opera con un costo di un certo rilievo, con una qualche complessità tecnica, principalmente relativa allo scavalcamento del torrente Parma, e pure burocratica, dovuta al necessario coinvolgimento della Società Autostrade e dell’Agenzia interregionale per il Po, e che i problemi con questi due enti, abbiano, negli anni scorsi,  impedito una sua rapida realizzazione.

Si può pertanto comprendere, almeno entro certi limiti, che  a fronte di questi problemi con le altre realtà competenti, l’Amministrazione comunale abbia preferito destinare ad altre opere, di più semplice e veloce attuazione, gli ingenti fondi ottenuti al riguardo dalla TAV.

Si può anche capire, che fino a qualche anno fa, vi fossero delle infrastrutture viarie di maggiore priorità (es. completamento anello delle tangenziali), ma oggi, è assai difficile tollerare che la Complanare, nel suo insieme, e non in un suo parziale segmento, possa essere considerata meno rilevante di una nuova serie di svincoli, ponti, ampliamenti stradali e rotatorie, e che non figuri neppure tra le principali opere viabilistiche che il Comune e la Provincia hanno richiesto allo Stato di finanziare, per porre Parma nelle migliori condizioni infrastrutturali per essere una degna capitale europea dell’alimentazione.

A nostro avviso, infatti, a dieci anni di distanza, le ragioni originarie per realizzare quest’opera non sono venute meno, ed anzi, se si pensa al suo sviluppo verso est, quello formalmente ignorato anche dalla presente Amministrazione comunale, se ne possono trovare di ulteriori e di una certa importanza.

Gli insediamenti realizzatisi nel corso dell’ultimo decennio a ridosso dell’autostrada, hanno materialmente reso impossibile prevedere un collegamento Casello A1 – Via Burla in contiguità al suo lato sud.

Risulterebbe quindi necessario, per raggiungere lo scopo, prevedere questo collegamento immediatamente a nord dell’autostrada e della erigenda linea dell’Alta Velocità, e proprio questa soluzione può fornire più ampie ed interessanti funzioni per l’asse viario in questione.

Infatti, rendendo permanenti l’attuale rotatoria e la pista di servizio al cantiere TAV, tra l’Asolana ed il Canale Naviglio, una volta scavalcati la ferrovia Parma-Brescia e lo stesso Canale, ci si immetterebbe nel segmento nord di strada Nuova Naviglio e da qui in poi in strada Traversante Pedrignano, fino a giungere sulla Statale n.62 della Cisa all’altezza di Chiozzola.

Con un’opera ex-novo di poche centinaia di metri, ed alcune modifiche alle menzionate strade esistenti (alcune sono già in corso a seguito dei lavori per l’Alta Velocità), si avrebbe, pertanto, un collegamento Casello A1-Chiozzola diretto e dimensionalmente adeguato, che vorrebbe dire dotarsi di:

A)                una strada a fianco della linea dell’Alta Velocità e dell’Autostrada che potrebbe essere alquanto utile in caso di incidenti, guasti e danneggiamenti su questo tratto delle due fondamentali reti di comunicazione;

B)                 un nuovo asse di servizio, oltre a Via Forlanini, per il quartiere Spip e le sue future ed ineluttabili espansioni (è evidente che nei prossimi dieci/venti anni, tutto quel territorio a nord dell’autostrada e compreso tra l’Asolana a ovest, Chiozzola e Bogolese a est, e Ravadese a nord, verrà sempre più a connotarsi come il principale polo industriale ed artigianale della città);

C)                un collegamento, diretto e funzionale, tra i paesi dell’hinterland nord-est di Parma e della Bassa reggiana con il Casello A1 e complessivamente con tutta la zona nord della città ed i suoi principali poli di attrazione, che non renda più necessaria la penetrazione nelle aree propriamente urbane (ormai da anni, per questa ragione, le due citate stradine di campagna, sono assai frequentate da traffico privato e pesante).

Viene quindi da stupirsi che il Comune e la Provincia, tra le tante soluzioni presentate negli ultimi tempi, per migliorare la rete stradale e delle comunicazioni del capoluogo e del territorio circostante (es. Via Emilia-bis e quant’altro), non abbiano mai inserito, nei suoi termini più complessivi, anche l’idea della Complanare.

Riteniamo che quest’opera, nella sua versione più estesa, sia l’unica vera misura idonea a ridurre quantomeno parte del traffico pesante nel tratto cittadino della tangenziale nord.

Al riguardo, è bene che tutti ricordino, che soprattutto a S.Leonardo e ormai da vent’anni, la citata tangenziale nord, non transita all’esterno dell’abitato, come dovrebbe essere per tutte le tangenziali degne di questa qualifica, bensì nel bel mezzo del quartiere, e quindi determina un impatto ambientale, da inquinamento veicolare, sicuramente  non piccolo sull’intera zona.

Gli Enti locali, per questo motivo, dovrebbero cercare di adottare provvedimenti che riducano, o addirittura annullino il citato problema, ma a quanto pare, in tal senso, non si sono ancora compiuti atti concreti.

La Via Emilia-bis per esempio, produrrà i suoi benefici effetti nei tratti extraurbani della storica strada consolare, ma in città, non determinerà alcun vantaggio, poiché confluirà nella tangenziale nord, per cui l’unica possibilità di un miglioramento è rappresentata dal prevedere un asse viario più esterno all’abitato, e questo ci sembra che potrebbe essere proprio la Complanare.

Chissà poi, che non possa avere un senso il prevedere per il futuro, a medio o lungo termine, la realizzazione di una strada in adiacenza all’autostrada o alla linea dell’Alta Velocità, (a seconda delle situazioni sul lato nord o sud di queste), e che possa svilupparsi attraverso le diverse province emiliane collegandone ulteriormente i capoluoghi ed i centri intermedi.

Sarebbe un inutile doppione della storica Via Emilia e della Via Emilia-bis, oppure avrebbe la sua valenza, e quest’ultima, sarebbe stato meglio pensarla a ridosso dell’autostrada e dell’Alta Velocità, piuttosto che in contiguità con la tradizionale ferrovia Milano-Bologna???

In ogni caso, indipendentemente da questa grandiosa visione interprovinciale e da questi dubbi, non ci sembra peregrina l’idea che da Chiozzola la Complanare possa anche proseguire, prima o poi, fino al nuovo Casello A1 previsto tra Parma e Reggio Emilia, ed allo stesso modo ad ovest, proseguendo oltre la Fiera fino a Via Cremonese e oltrepassando il fiume Taro all’altezza di Viarolo, quindi sfruttando e collegando tra loro strade esistenti a nord e a sud dell’autostrada, possa giungere fino a Fontanellato e da qui facilmente sino al Casello A1 di Fidenza.

Giunti al termine di queste riflessioni, per concludere desidereremmo chiedere, in primis all’Amministrazione Comunale, ma anche a quella Provinciale, se l’infrastruttura in oggetto rivesta, ad oggi, un qualche interesse per i rispettivi Enti locali, e se si, in quali modi e tempi intendano agire per poterla realizzare, quanto a noi, il G.I.S. può serenamente e fermamente ribadire che si batterà sempre, al meglio delle sue possibilità, per il suo completo compimento.

Distinti saluti.

PARMA, 22 marzo 2004

IL  PRESIDENTE

Roberto Caleffi